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Annibale: il suo passaggio nell’Oltrepò Pavese, tra storia e leggende popolari

La battaglia del Trebbia, avvenuta il 18 dicembre del 218 a.C., fu un episodio cruciale durante la seconda guerra punica: Annibale, il grande condottiero cartaginese, stava invadendo l’Italia. In quella fredda giornata, sotto la pioggia la neve, Annibale attraverso l’Oltrepò Pavese in cerca di una vittoria decisiva. 

L’esercito cartaginese affrontò le truppe romane comandate dai consoli Tiberio Sempronio Longo e Lucio Porcio Licino, dimostrando ancora una volta la sua genialità tattica e strategica. 

La sconfitta romana e la ritirata verso Piacenza 

La battaglia del Ticino si era appena conclusa con una netta vittoria della cavalleria cartaginese e il ferimento del console Publio Cornelio Scipione. I romani, guidati dai consoli Longo e Licino, furono costretti a ritirarsi verso la colonia di Piacenza per riorganizzare le loro forze e riprendersi dalle perdite subite. Fu durante questa ritirata che Annibale e il suo esercito trovarono rifugio nell’Oltrepò Pavese, terra che offriva riparo e risorse necessarie per continuare la loro campagna militare. 

L’appoggio delle tribù liguri 

In quegli anni l’Appennino pavese era abitato da tribù liguri, popoli fieri e coraggiosi che si opponevano all’invasione romana. Quando Annibale attraversò la regione, i liguri videro in lui un alleato contro l’oppressore romano e gli offrirono supporto logistico e informazioni sul territorio. Le tribù dei liguri fornirono cibo, rifugio e informazioni strategiche a Annibale, agevolando il suo attraversamento dell’Oltrepò Pavese e rendendo più difficile per i romani il suo inseguimento.  

La strada di Annibale: un sentiero storico 

Per seguire le tracce di Annibale attraverso l’Oltrepò Pavese esiste oggi un percorso noto come la strada di Annibale. Questa mulattiera, che parte da Brallo di Pregola e porta fino a Cima Colletta e al Monte Lesima, per poi scendere nella suggestiva Val Trebbia, permette a chi lo attraversa di immergersi nella storia e rivivere i passi dell’antico condottiero. Lungo il percorso è possibile ammirare i paesaggi mozzafiato e scoprire i luoghi che Annibale il suo esercito attraversarono durante la loro campagna militare. 

Leggende e storie popolari 

La figura di Annibale, divenuta ormai parte integrante della tradizione popolare locale, è circondata da numerosi racconti e leggende che testimoniano l’importanza storica del suo passaggio nell’Oltrepò Pavese. Una di queste narra che durante la sua marcia attraverso l’Oltrepò Annibale rimase affascinato dalla bellezza della valle che stava attraversando e la nominò “Scuro passo” che in lingua punica significa “luogo incantato”. Anche il grande condottiero, insomma, rimase incantato da questo territorio davvero unico.  

Un’altra leggenda vuole che il condottiero cartaginese, accampato con il suo esercito nella valle del Trebbia, sia salito al monte Lesima, ferendosi ad una mano: da qui lesa manus, e quindi Lesima.  

Tracce tangibili del passaggio di Annibale 

Numerose sono le testimonianze fisiche del passaggio di Annibale nell’Oltrepò Pavese. In un comune esterno al territorio della Comunità Montana Oltrepò Pavese, Casteggio, si trova ad esempio la fontana di Annibale, luogo dove, secondo la tradizione, si sarebbero dissetati gli elefanti del condottiero cartaginese. Oggi è ancora possibile ammirare questa fontana e immaginare il condottiero e il suo esercito mentre riposano e si riforniscono di acqua fresca.  

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