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Chiesa dei Cappuccini, prima pieve costruita in Valle Staffora e monumento nazionale

La Chiesa dei Cappuccini, situata nella parte bassa di Varzi, elevata a monumento nazionale, è la prima pieve edificata in Valle Staffora. La sua costruzione risale alla fine del XII secolo, caratterizzandosi per l’architettura tipica del romanico. Rappresenta un luogo di grande valore storico, artistico e spirituale. Il suo recupero e restauro hanno permesso di conservare la sua antica bellezza e di far rivivere la devozione che ha caratterizzato secoli di storia religiosa a Varzi.

Dal declino al ritorno alla vita

Dopo l’erezione della nuova parrocchiale nel borgo di Varzi nel 1584, la chiesa dei Cappuccini fu abbandonata per quasi un secolo. Nel 1623, grazie all’arrivo dei frati Cappuccini, la chiesa tornò ad avere vita grazie anche alla costruzione di un convento adiacente

Durante il periodo napoleonico la chiesa fu sottratta ai frati e sconsacrata, venendo successivamente affittata ai contadini della zona.

Il recupero e il ritorno all’antico splendore

Solo nel 1903 i frati Cappuccini riuscirono a riprendere possesso della chiesa trovandola in uno stato di deturpamento. Grazie a un importante lavoro di restauro la chiesa fu riportata al suo originario aspetto. Durante questi lavori, emerse un frammento di un affresco che anticamente ricopriva l’intera parete di testa. Il dipinto, un’Annunciazione attribuita a Franceschino e Manfredino Baxilio di Castelnuovo Scrivia (1484), rappresenta un prezioso tesoro artistico all’interno della chiesa.

La bellezza della facciata

La facciata della chiesa dei Cappuccini si divide in due parti, con la sezione inferiore realizzata in arenaria e quella superiore in cotto a vista.

Ad impreziosirla è la presenza di un ingresso protiro che conserva ancora la struttura e le decorazioni originali della tradizione medievale. Un elemento architettonico, questo, che aggiunge ulteriore bellezza all’edificio sacro e che ne testimonia la sua importanza storica.

L’interno affascinante e le tre navate

Scendendo alcuni gradini, si accede all’interno della chiesa, caratterizzato dalla presenza di tre navate separate da arcate a tutto sesto, sostenute da pilastri quadrangolari e colonne alternate. La copertura dell’edificio è realizzata con capriate in legno.

Un nuovo inizio e il ritorno all’antico splendore

Nel 1971 la Chiesa dei Cappuccini ha iniziato un nuovo capitolo della sua storia con l’avvio dei lavori di ristrutturazione. L’obiettivo era quello di riportare l’edificio al suo originale stile romanico, preservando e valorizzando il suo patrimonio artistico.

Il ritrovamento dell’affresco dell’annunciazione

Durante i lavori di ristrutturazione è stato fatto un prezioso ritrovamento: il frammento di un affresco che un tempo ricopriva l’intera parete di testa della chiesa. Attribuito ai fratelli Franceschino e Manfredino Boxilio di Castelnuovo Scrivia, e probabilmente eseguito intorno al 1484, raffigura l’Annunciazione. Purtroppo, oggi, rimane solo la figura della Vergine, ma l’opera rappresenta un tesoro artistico all’interno della chiesa.

Il recupero degli elementi architettonici originali

Durante il processo di restauro sono state portate alla luce le antiche capriate a vista, restituendo all’edificio la sua autenticità architettonica. Sono inoltre state riaperte le originarie finestre a doppia strombatura estera e interna, permettendo alla luce di filtrare e illuminare gli spazi interni. La copertura nelle due navate laterali è stata rifatta garantendo la conservazione dell’edificio e la protezione delle sue pareti interne.

Grazie al completamento dei lavori di ristrutturazione, all’attenzione per i dettagli e al rispetto per la storia, la Chiesa dei Cappuccini è finalmente tornata a risplendere nel suo antico splendore altomedievale: le sue antiche mura continuano a raccontare storie secolari di fede, devozione e arte.

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