Brallo di Pregola

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Brallo di Pregola, un incantevole comune situato all’estremo confine meridionale della Lombardia, si trova a cavallo del valico tra i versanti della val Staffora e Trebbia. Con i suoi confini che si estendono fino ad un’altitudine di 1700 metri questo luogo regala panorami mozzafiato sul gruppo del monte Rosa e sulle maestose Alpi. La sua posizione privilegiata offre agli occhi uno spettacolo naturale di rara bellezza, ma anche tante sorprese, come il Museo dei Ricordi a Ponti, il borgo fantasma di Rovaiolo e le cascate di Sant’Ettore. 

Il territorio delle quattro province 

In questo territorio, denominato “delle quattro province” perché qui si incrociano Liguria, Lombardia, Emilia e Piemonte, si intrecciano le tradizioni e le influenze di diverse culture. L’eredità di queste terre è un affascinante mix di usanze e peculiarità che rispecchiano l’incontro e lo scambio tra diverse comunità. 

Brallo di Pergola

La strada di Annibale 

Anticamente la zona era abitata dai Liguri che furono protagonisti, tra l’altro, di una storia leggendaria, fornendo aiuti e supporto ad Annibale durante la seconda guerra punica.  A memoria di ciò ci sono ancora un sentiero sui monti chiamato “La strada di Annibale” e una leggenda secondo la quale gli eserciti cartaginesi erano accampati a Pian dell’Armà, prima della battaglia del Trebbia.  

I Malaspina e la chiesa dei santi Gervasio e Protasio 

Nel XII secolo sul monte di Pregola i Malaspina costruirono un castello, andato distrutto per un incendio cinque secoli dopo. Al suo posto, recuperando parte del materiale del castello andato distrutto, i nobili realizzarono ad est del centro abitato l’attuale casaforte. Probabile pieve della famiglia Malaspina è l’incantevole chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, alla frazione Someglio. Ha una bella facciata in pietra a vista, un campanile romanico e la pavimentazione interna in sassi locali. 

Brallo di Pregola, sinonimo di sport 

Brallo di Pregola è una località molto apprezzata dal punto di vista turistico e assai frequentata dagli sportivi, sia di inverno che nella stagione estiva. Qui, infatti, si può praticare lo sci, fare escursioni in motoslitta tra i castagneti, giocare a tennis al Centro turistico sportivo dove è anche presente un Centro Federale Tennis e, naturalmente, fare trekking. I sentieri conducono sino alla cima del monte Lesima, la più alta vetta dell’Appennino ligure – piemontese – pavese, a meno di 40 km in linea d’aria dal Golfo del Tigullio: un luogo magico, tra boschi di faggio e carpino nero e orchidee. Tra farfalle e aquile reali.  

Dalle vette si scende al fiume Trebbia, nelle cui acque colorate di verde e azzurro limpido si praticano la pesca sportiva, la canoa e il rafting. Chi è in cerca di relax trova conforto al lido che si trova nei pressi di Ponte Organasco. 

Nel museo dei ricordi rivivono le tradizioni 

A tutela delle tradizioni locali e per preservare la memoria storica, nella frazione di Ponti si trova il Museo dei Ricordi, una straordinaria esposizione a cielo aperto con la presenza di un mulino ad acqua, una carbonaia, una ghiacciaia e un’area in argilla battuta – u balu – che un tempo veniva allestita per il divertimento nei giorni di festa.  

Il borgo fantasma 

Nelle vicinanze si trova anche uno tra i più suggestivi luoghi abbandonati della Lombardia: il borgo fantasma di Rovaiolo. Un antico insediamento, un tempo vivace e popolato, ora avvolto da un’atmosfera misteriosa e affascinante. Passeggiando tra le sue strade deserte e le case in rovina si può ancora percepire l’eco del passato e immaginare la vita che un tempo animava questo luogo. 

Rovaiolo Vecchio

Le cascate di Sant’Ettore 

Proseguendo lungo il sentiero che conduce al paese fantasma si può ammirare un altro tesoro naturale: le cascate di Sant’Ettore, uniche cascate fluviali presenti in tutto il territorio pavese. 

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