Ponte Nizza

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Ponte Nizza, in Valle Staffora, si trova nella vallata dell’omonimo torrente, alla confluenza con il Nizza, formando una valle laterale. La sua posizione geografica è incantevole, circondata da bellissimi panorami.

La nascita del nuovo comune

Il comune è stato istituito nel 1928, in seguito alla fusione dei paesi di Trebbiano, San Ponzo di Semola e Cecima. Questa fusione ha portato alla formazione del nuovo comune, che ha cercato di unire le risorse e le comunità locali per promuovere lo sviluppo dell’area e migliorare la qualità di vita dei suoi abitanti. Tuttavia, nel 1955 Cecima ha recuperato la sua autonomia amministrativa, tornando ad essere un comune indipendente.

Una trama intricata di feudi e famiglie nobiliari

La storia di Ponte Nizza e del suo territorio è strettamente legata a quella della famiglia Malaspina, che fu insignita dei feudi di Pizzocorno e Trebbiano accrescendo così il proprio potere politico ed economico nella zona.

Trebbiano è sempre rimasto della nobile famiglia Malaspina, mentre Pizzocorno ha avuto una storia più complessa. Nella metà del XII secolo, il feudo fu affidato all’abbazia di Sant’Alberto di Butrio, un cambiamento di proprietà che ebbe un impatto significativo sul destino di Pizzocorno e sulla sua gestione. Nel corso dei secoli successivi il feudo passò sotto diverse signorie, subendo cambiamenti politici e amministrativi.

Alla fine del XV secolo il feudo di Pizzocorno ritornò nelle mani della famiglia Malaspina. San Ponzo di Semola fece invece parte del feudo di Cecima e ne ha seguito le sorti.

Ponte Nizza, terra di Meraviglie

Dal punto di vista monumentale il comune di Ponte Nizza vanta una serie di tesori storici. Oltre ai ruderi del castello medievale di Pietro dal Verme a Pizzocorno, il gioiello più importante è l’antica e prestigiosa abbazia di Sant’Alberto di Butrio, meta di tanti pellegrini in cerca di un’oasi di pace, risalente ai primi anni dell’anno Mille.

L’edificio si trova in un suggestivo scenario naturale, su uno sperone roccioso. Si compone di tre chiese, la più antica delle quali è stata costruita da Alberto, un ricco religioso che aveva distribuito ai poveri tutte le sue ricchezze, prima di ritirarsi a fare l’eremita. Si dice che nell’abbazia, oggi ancora custodita dai frati, siano passati Federico Barbarossa nel 1167 e Edoardo II d’Inghilterra.

A poca distanza dall’eremo di S. Alberto di Butrio si trova la località Carmelo con case in sasso, testimonianza dell’antica civiltà contadina dell’Oltrepò Pavese.

Il piccolo borgo di San Ponzo conserva al centro della piccola piazza una chiesa romanica, dichiarata monumento nazionale, con all’interno tracce di affreschi del XVI e XVIII sec, oltre a un fonte battesimale in pietra del 1161.

San Butrio

Le grotte di San Ponzo

A circa tre chilometri, verso il monte Vallassa, si trovano le grotte dove, nel III sec. d.C, visse da eremita San Ponzo, le cui spoglie sono conservate all’interno della pieve. Si dice che le gocce d’acqua che stillano dalla grotta in cui è stato trovato il corpo dell’eremita abbiano virtù miracolose, tra le quali quelle di ottenere latte per le puerpere che ne hanno bisogno.

La Green-way e l’antica ferrovia

A Ponte Nizza dove oggi passa il tracciato della Greenway Voghera-Varzi e un tempo sorgeva la vecchia stazione ferroviaria c’è ora una nuova struttura che funge da punto di accoglienza e snodo per escursionisti e cicloamatori e che ospita il museo dedicato alla vecchia ferrovia. Il nuovo spazio conserva l’archivio completo della storia della ferrovia dal 1925 (fase di progettazione) al 1966 anno in cui passò l’ultimo trenino, e dell’oggettistica.

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