Val di Nizza

Indice

Si affaccia sulla valle Staffora l’antico castello di Oramala, una delle più importanti fortezze dei Malaspina, su cui si concentra la storia di Val di Nizza. Località nell’alta collina dell’Oltrepò Pavese, nessuno mai potrebbe immaginare che proprio qui, per la prima volta in Italia, hanno risuonato per dame e cavalieri le canzoni provenzali.

Il castello Malaspina

Centro della vita culturale fu proprio il castello, costruito dalla famiglia Malaspina nel X sec, poi passato agli Este, al vescovo di Tortona e quindi ritornato ai Malaspina nel XII secolo che ne fecero una corte splendida di diffusione culturale, nonché sede di uno dei più potenti marchesati dell’Italia del nord.

Nel XVII secolo tutto l’attuale comune era compreso nel marchesato di Godiasco, una delle principali giurisdizioni separate e di larga autonomia aggregate all’Oltrepò Pavese, gestito in regime consortile dalle tante ramificazioni della casata malaspiniana.

L’evoluzione storica nella Val di Nizza

Nel territorio di Val di Nizza si distinguevano tre comuni: Val di Nizza, Oramala e Sant’Albano. Questi comuni hanno mantenuto la propria identità sopravvivendo all’abolizione del feudalesimo nel 1797. Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743, in base al Trattato di Worms, Val di Nizza entrò a far parte della Provincia di Bobbio. Tuttavia, nel corso del periodo napoleonico, dal 1801 al 1814, il territorio fu annesso alla Francia napoleonica. Durante questa dominazione, l’organizzazione politica e amministrativa subì profondi cambiamenti, con l’introduzione di nuove leggi e istituzioni.

Nel 1817 il comune di Oramala, che aveva perso la sua importanza dopo la fine della signoria malaspiniana, fu aggregato a Val di Nizza. Nel 1859 Val di Nizza entrò a far parte nel circondario di Bobbio della nuova provincia di Pavia e quindi della Lombardia. Nel 1923 il circondario di Bobbio venne smembrato e suddiviso fra più province facendo ricadere Val di Nizza nella provincia di Pavia. Sant’Albano, che dopo l’unità d’Italia aveva preso il nome di Sant’Albano di Bobbio fu soppresso e unito a Val di Nizza nel 1929.

Tra castelli, chiese e persino grotte

Val di Nizza, incastonata tra boschi di castagno e avvolta dai profumi del biancospino, è un luogo che offre un ricco patrimonio da scoprire. Le sue diciassette frazioni raccontano storie antiche e offrono una varietà di attrazioni.

Tra le gemme più preziose del comune ci sono due castelli di grande rilevanza storica. Il Castello di Oramala, che fu una residenza signorile, e quello di Casarasco risalente all’IX secolo. Val di Nizza è anche arricchita da antiche chiese ed oratori, come la chiesa di San Paolo Apostolo e quella di Sant’Albano in Candubrio.

Castello di Oramala

Le grotte di San Ponzo

Ma le meraviglie non finiscono qui. Le Grotte di San Ponzo sono un vero e proprio tesoro nascosto, un luogo dove la natura e la spiritualità si uniscono. Le grotte sono state un rifugio per San Ponzo, e ancora oggi sono considerate un luogo di pellegrinaggio.

Le grotte dove visse San Ponzo, con la cappella commemorativa.

Un viaggio tra natura, storia e tradizioni

Val di Nizza, con la sua straordinaria combinazione di natura, storia e tradizioni, offre un’esperienza turistica di grande interesse. Oltre alla bellezza naturale mozzafiato, il comune è intriso di storia. Le sue antiche vie hanno visto passare civiltà, guerre e avvenimenti che hanno lasciato un’impronta indelebile con testimonianze visive che raccontano ancora oggi le vicende del passato. Ma Val di Nizza è fatta anche di sapori e di produzioni uniche.

La Festa d’Autunno

Una delle occasioni più significative per vivere le tradizioni di Val di Nizza è la Festa d’Autunno, che si svolge nella prima metà di ottobre presso la frazione di Poggio Ferrato, un piccolo borgo medievale. Ogni anno i vicoli e le piazzette si animano per celebrare l’arrivo dell’autunno con una frequentatissima sagra gastronomica. Il programma prevede il classico mercatino di prodotti locali e artigianato, punti di ristoro e degustazione attivi per tutta la giornata con piatti che introducono alla nuova stagione: polenta, funghi, cinghiale, salsiccia, gorgonzola.  Un mix di sapori tradizionali sublimato dalla tradizionale “schita”, la sottile focaccina fritta da apprezzare sola o accompagnata a salumi e formaggi. Da assaggiare anche la Pomella, un’antica varietà di mela alla quale è stata conferita la De.Co. (Denominazione di origine Comunale).

Indice

it_IT