Varzi vanta due riconoscimenti importanti: far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia ed essere stata elevata a città con decreto del Presidente della Repubblica raggiungendo un primato: essere la città più piccola di Lombardia.
Un incanto millenario
Capoluogo dell’Oltrepò Pavese Montano e maggior centro della Valle Staffora, Varzi vanta una storia millenaria ancora palpabile nel silenzio dei suoi vicoli. Con le sue costruzioni medievali, i bassi porticati e le piccole botteghe, è un luogo dalla duplice anima: quella della storia, nella zona interna, e quella più vivace, fatti di tavoli all’aperto, mercati e fiere nella vivace piazza che si affaccia su torrente Staffora, cuore pulsante della città.
Gli stretti vicoli, le costruzioni medievali, i bassi porticati fanno di Varzi un piccolo museo vivente di storia. Ma Varzi è anche un luogo di energia, vitalità culturale. Con la sapienza di saper abbracciare tradizioni e modernità.
Tra le vie del commercio
Nel cuore del Medioevo Varzi svolse un ruolo fondamentale negli scambi commerciali tra la pianura padana e il mar Ligure. Come feudo dei potenti marchesi Malaspina, la città conobbe una fase di grande prosperità economica. Già a partire dal XII secolo, le mulattiere e le carrarecce che collegavano i centri costieri all’Appennino erano attraversate da carovane cariche di sale, una merce preziosissima sottoposta a pesanti dazi.
La Via del Sale rappresentava una vera e propria arteria commerciale e Varzi, strategicamente posizionata lungo questo percorso, divenne un importante punto di passaggio e di scambio.
Dell’antica cerchia muraria non rimangono che le due porte: la Soprana, detta anche “Torre dell’orologio” perché alla fine del Settecento venne costruita su di essa una cella campanaria con l’orologio, e la Sottana, conosciuta pure come Torre Mangini.
Passeggiando nel cuore storico di Varzi ci si imbatte in via del Mercato, via della Maiolica, vicolo dietro le Mura, tra piccoli negozi di artigianato e locali con prodotti tipici. Il cammino tra le meraviglie di Varzi passa per l’Oratorio dei Rossi e quello dei Bianchi, dall’ interno a forma di quadrifoglio, come le grandi cattedrali. E, poi, Palazzo Odetti (oggi sede municipale), il castello Malaspina e la Torre, che di nome farebbe Malaspina ma da quando – erano i tempi dell’Inquisizione – vi furono rinchiuse donne accusate di stregoneria e poi arse al rogo, si è presa l’appellativo di Torre delle Streghe.
Nella parte bassa di Varzi fa mostra di sé l’imperdibile chiesa dei Cappuccini, dedicata a San Germano, patrono di Varzi, mentre alla frazione Cella si incontra il Tempio della Fraternità, con i cimeli delle guerre.
Terra di itinerari e di sport
Varzi è un’ottima base di partenza per escursioni sul territorio, come il percorso naturalistico che conduce alla Casa del Partigiano, la Via del Sale, novanta chilometri di tracciato per arrivare al mare, e la GreenWay Varzi-Voghera, sull’antico tracciato ferroviario. Ma è anche il luogo per un soggiorno all’insegna dello sport grazie agli impianti da calcio, calcetto, pallacanestro, tennis fino alla piscina aperta nella stagione estiva.
Le specialità del posto
Non si può lasciare il borgo senza immergersi nei sapori unici e tradizionali che caratterizzano la cucina locale. Tesoro gastronomico è il Salame di Varzi DOP, conosciuto in tutto il mondo. Un altro piatto imprescindibile per chi visita la cittadina sono i ravioli di brasato, una vera eccellenza culinaria. Per concludere in dolcezza, ecco un’altra autentica espressione della tradizione locale: la torta di mandorle. Unica nel suo genere, elaborata secondo una ricetta custodita gelosamente da famiglie di pasticceri.