Porta Soprana e Porta Sottana, in via di Dentro, sono due antiche porte che vegliano da secoli la parte più antica di Varzi. Testimoni di una storia importante della città.
La torre dell’orologio
Porta Soprana si trova a est nella parte più alta della via. È anche conosciuta come la “Torre dell’Orologio” poiché nel XIX secolo è stata rialzata per ospitare la campana dell’orologio pubblico. Questa porta aveva anche una funzione amministrativa: è qui che venivano chieste le gabelle ai viaggiatori e ai mercanti che entravano a Varzi.
L’eredità storica di Porta Sottana
Porta Sottana, invece, si trova nella parte occidentale. Sebbene sia coeva a Porta Soprana, presenta delle differenze significative. Questa porta, che si innalza per venti metri, non è stata modificata nel corso degli anni come la sua controparte orientale, conservando il suo aspetto originale. È suddivisa in quattro piani, con alla base della torre un sottopassaggio pedonale e carraio, caratterizzato da una volta a botte in muratura sostenuta da due arcate a sesto acuto. I primi due piani potrebbero essere stati usati per scopi residenziali o difensivi. L’ultimo piano, invece, è chiuso dalla struttura a vista del tetto, con travi in legno che poggiano sulle murature.
Porta Sottana si distingue per la notevole conservazione dell’impianto originale quadrangolare. I suoi muri in pietra, che ancora oggi resistono al passare del tempo, testimoniano la solidità e la resistenza dell’architettura dell’epoca. Un dettaglio affascinante è la presenza dei cardini della porta della città, scolpiti nella pietra, che ancora si possono ammirare.
Anche Porta Sottana svolgeva un ruolo importante nel controllo degli accessi alla città e nella percezione delle gabelle.
Entrambe le porte sono dunque testimoni dell’importanza storica e strategica di Varzi nel corso dei secoli. Oggi sono una attrazione turistica e un punto di riferimento per i cittadini del borgo.
Il ruolo del casone come corpo di guardia
Sulla destra di Porta Sottana si trova un edificio noto come il “casone”, che un tempo fungeva da corpo di guardia per i gendarmi responsabili del controllo delle persone e delle merci in transito. All’interno del casone sono conservati due camini di rilevanza storica e artistica, prezioso ricordo del passato e della vita quotidiana di coloro che abitavano e lavoravano in questo luogo.
- La scala verso il cammino di ronda
All’interno del casone si trova una scala che conduceva al cammino di ronda sul muro di cinta del castello, il luogo dove le guardie pattugliavano le mura, garantendo la sicurezza della città e il controllo degli accessi.
Villa Mangini
Accanto a Porta Sottana, sul lato opposto, si trova una residenza costruita nel XVIII secolo dalla famiglia Mangini. Questa dimora riflette l’opulenza e l’importanza sociale della famiglia. La residenza Mangini è stata concepita con uno sfarzo degno del loro rango elevato, presentando un’architettura maestosa e ornamenti elaborati. Il complesso architettonico si compone di diversi elementi che si integrano per formare un’imponente dimora. La villa padronale, realizzata in stile liberty, si estende su tre piani. Si affaccia verso il torrente Staffora e dalla sua terrazza si può godere di una vista suggestiva e panoramica.
Il giardino circostante è caratterizzato dalla presenza di alberi maestosi, come pioppi e cipressi.
Accanto alla villa padronale si trova un edificio noto come “ex scuderia”, mentre al centro del complesso si eleva la torre medievale comunicante con il corpo di guardia.