Risale al X secolo il torrione Fieschi-Doria ancora oggi, dopo secoli e tante peripezie, domina solitario sulla piazza della chiesa. Un tempo possente e imponente, quando il territorio era governato dalla famiglia dei Malaspina, il castello di Bagnaria ha attraversato diversi eventi storici, tra cui devastanti terremoti che hanno lasciato segni indelebili sulla sua struttura. Nonostante i danni subiti nel corso dei secoli, il torrione – tutto ciò che rimane dell’antica fortezza, continua ad essere un importante simbolo della storia e della resistenza di questa terra.
Il periodo dei Malaspina e il terremoto del 1551
Durante il periodo di dominio dei Malaspina, il Castello di Bagnaria, raggiunse il suo massimo splendore. Le mura e la torre di avvistamento erano un’imponente difesa che testimoniano ancora oggi la potenza e l’influenza di questa famiglia nobiliare. Tuttavia, la sua solidità fu messa alla prova nella notte del 23 ottobre 1551, quando un terremoto devastante colpì la Valle Staffora. Il castello subì ingenti danni, e gran parte delle sue strutture furono gravemente compromesse.
Il crollo della torre nel terremoto del 1828
Nonostante i danni del terremoto del 1551, il Castello di Bagnaria riuscì a sopravvivere e fu parzialmente ricostruito. La sua resilienza fu, però, ancora una volta messa alla prova nel corso dei secoli. Nel terremoto del 1828, la torre che era sopravvissuta alla distruzione del terremoto precedente, collassò completamente. Ciò che rimase in piedi erano solo uno spigolo e alcuni tratti di mura.
La resilienza del castello di Bagnaria
Nonostante la sua ridotta forma attuale, il castello di Bagnaria rimane una testimonianza tangibile della storia del territorio. L’aspetto attuale del castello, recentemente restaurato è un bell’esempio della volontà di preservare il patrimonio culturale.
Tra fascino e mistero
Sebbene le origini precise della sua costruzione e la pianta esatta del castello siano ancora poco note, il suo posizionamento strategico all’interno dell’’antico nucleo di Bagnaria suggerisce che i suoi ruderi facessero parte della cinta difensiva. Realizzato con pietre squadrate e blocchi a corsi regolari, il torrione continua a ispirare curiosità.
La conservazione del borgo fortificato
Bagnaria conserva ancora la struttura e il borgo fortificato, che testimonia il suo passato di importanza strategica. I ruderi della torre, situati sul contorno dell’antico abitato, indicano chiaramente il ruolo difensivo che il castello svolgeva nella protezione della comunità.
Come raggiungere il torrione
L’antica porta d’ingresso conduce a piazza San Bartolomeo, centro storico di Bagnaria. Qui convergono la chiesa di San Bartolomeo Apostolo, risalente all’XI-XII secolo, e, nel punto più alto, le vestigia dell’antico castello Fieschi-Doria. Nei pressi della piazza si trova Palazzo Malaspina, nobile dimora del potente casato. Sul portone d’ingresso si può ancora ammirare lo stemma dei Malaspina, il ramo dello Spino secco.
La storia del feudo
La storia del feudo di Bagnaria è un susseguirsi di dominazioni e cambi di proprietà che hanno contribuito a plasmare il destino del borgo nel corso dei secoli. Nel 1485, Giovanni Galeazzo Maria Sforza emise un atto con cui concedeva il feudo di Bagnaria a Carlo Fieschi, conferendogli il titolo di Signore. La famiglia governò per diversi decenni ma in seguito alla congiura dei Fieschi, un tentativo di ribellione contro il dominio spagnolo, Carlo V assegnò il feudo al celebre ammiraglio genovese, Andrea Doria. La famiglia Doria mantenne il feudo fino all’epoca napoleonica.