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I germogli di luppolo che fanno primavera  

In Oltrepò Pavese la primavera arriva insieme ai vertis, i germogli di luppolo selvatico che crescono spontaneamente ai margini dei boschi, lunghi i corsi d’acqua e le siepi. Crescono proprio dappertutto, spesso si trovano anche sulle bancarelle dei mercati e sono i protagonisti di due specialità primaverili dell’Oltrepò,il risotto e la frittata, ma sono ottimi anche nelle minestre.  

Quando raccoglierli 

I germogli di luppolo, noti anche come luppoli primaverili o germogli di primavera, vengono raccolti solitamente tra marzo e maggio. La raccolta va fatta quando le piante sono ancora giovani e i germogli sono ancora teneri. Sono spesso usati per anche per la produzione di birra artigianale e altri prodotti a base di luppolo. È importante raccogliere i germogli al momento giusto per garantire qualità e aroma dei prodotti finali. 

Le proprietà 

I getti apicali del luppolo selvatico assomigliano agli asparagi e per questo vengono spesso chiamati “asparagi selvatici”. Hanno un sapore amarognolo e, a differenza della maggior parte dei germogli usati in cucina, i getti di luppolo selvatico sono tanto più gustosi quanto più sono grossi. Hanno proprietà tonificanti, rinfrescanti, sedative, diuretiche e lassative, purificano il sangue e stimolano le funzioni epatiche. Al luppolo selvatico vengono anche attribuite blande qualità sedative, utili a contrastare l’insonnia o a calmare l’acidità gastrica dovuta allo stress. Il luppolo viene spesso usato nella preparazione di tisane e infusi utili a favorire il sonno, diminuire la tensione e regolare il metabolismo. 
La buona dotazione in acqua e fibre, infatti, ne fanno l’alleato ideale dell’apparato digerente, questo alimento è capace di regolare l’assimilazione del cibo e di favorire l’appetito, ma presenta anche spiccate qualità diuretiche e lassative. 

Il modo migliore per gustarli 

In primavera, stagione anche di pic-nic, la frittata è la soluzione più gustosa per apprezzare i germogli di luppolo. L’asparago selvatico, comunque, è un ingrediente decisamente versatile. Oltre alla frittata lo si più apprezzare in una torta salata, sott’olio e in agrodolce per una confettura da abbinare a formaggi non troppo stagionati. 

Niente eccessi 

I bruscandoli, se assunti nelle giuste quantità, non presentano particolari controindicazioni. Tuttavia, come tutte le cose, vanno assunti con moderazione poiché un eccesso di germogli di luppolo può provocare nausea e vertigini. 

Da dove arriva il luppolo selvatico? 

Il luppolo selvatico è stato originariamente introdotto in Europa centrale e meridionale dalla Siberia e dalla Mongolia, e si è poi diffuso in varie zone, tra cui l’Oltrepò Pavese, una zona particolarmente adatta alla crescita del luppolo selvatico grazie alle sue condizioni climatiche. Il luppolo, comunque, si adatta facilmente a diversi tipi di terreno anche in condizioni difficili come terreni poveri o scarsamente fertilizzati. E questo ne ha fatto la sua diffusione. 

I germogli in letteratura 

La pianta è anche chiamata aspargina, per i veneti è il “bruscandolo”, per i romagnoli sono i “vartìs”. Ed è così apprezzata da essere anche entrata nella letteratura. Ne “Le ultime lettere” di Jacopo Ortis Ugo Foscolo ha raccontato il momento della cena di una famiglia, in una tiepida sera di maggio, con le donne intente a servire nei piatti la minestra di “bruscandoli” raccolti nei campi durante il pomeriggio. 

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