Unica e inconfondibile Varzi, capace persino di regalare un paesaggio lunare. C’è un angolo naturale nella località di Nivione, oltre il torrente Staffora, dove il paesaggio cambia improvvisamente. Dai verdi boschi si arriva ad uno scenario suggestivo: una conca glaciale, circondata da pareti di roccia E’ la Valle della Luna, così chiamata per la sua particolare bellezza e per quella idea di essere arrivati sulla Luna, tra rocce bianche e lisce modellate dall’erosione e dal vento. Il contrasto tra la luce e l’ombra delle rocce crea un’atmosfera suggestiva e misteriosa, che ha ispirato molte leggende e storie locali.
La zona è anche un importante sito geologico, con la presenza di fossili, tra cui conchiglie e resti di animali marini, che testimoniano la presenza di un antico mare che copriva la valle milioni di anni fa.
Nella Valle della Luna si apre anche una grande grotta, che qualcuno ha ribattezzato Grotta del Diavolo. Leggenda vuole che da qui sia uscito il drago delle tenebre per combattere contro San Michele.
Un itinerario alternativo
I calanchi di Nivione sono comodamente raggiungibili in auto, direzione Ponte Crenna, o a piedi. L’escursione ha inizio dalla piazza del mercato di Varzi. Dopo aver attraversato il ponte sul torrente Staffora si percorre il sentiero n.2 della Via del Sale sino a Monteforte; si continua a salire attraverso boschi cedui di castagno e per asfalto, e si raggiunge il sentiero n.3 che scende a Nivione. Dal Castello di Nivione si attraversano i calanchi per giungere alla casa del Partigiano; quindi, si scende a Cascina Cagnano e si rientra a Varzi.

La casa del partigiano
Dai calanchi di inibizione si raggiunge la Casa del Partigiano che si trova arroccata sul punto più alto del promontorio dal quale il partigiano Primula Rossa dominava la valle e da dove mosse alla liberazione di Varzi. Il piccolo edificio è stato un simbolo di quel sanguinoso periodo che vide i partigiani scontrarsi sulle colline oltrepadane con i soldati tedeschi. Ed è proprio qui che è nata la figura quasi leggendaria di Primula rossa, all’anagrafe Angelo Ansaldi, nato a Varzi, classe 1921.

Le origini del canyon
I calanchi sono una particolare formazione geologica presente a Varzi e in qualche altra zona dell’Oltrepò Pavese. Si tratta di una serie di profonde solcature e creste, che si sono formate nel corso dei secoli a causa dell’erosione del terreno. Questo fenomeno è stato causato principalmente dall’azione dell’acqua piovana e dal vento sulla roccia argillosa del territorio. Sono caratterizzati da pareti ripide e profonde incisioni che si alternano a creste arrotondate e dirupi.
La zona dei calanchi di Varzi è considerata di grande interesse naturalistico e paesaggistico, che merita di essere visitata per apprezzare appieno la sua suggestiva bellezza. E’ molto frequentata dagli appassionati di escursionismo e trekking, che possono percorrere numerosi sentieri immersi nella natura per scoprire le bellezze di questo territorio unico.