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Nostra Signora di Montelungo, il Santuario che ci riporta a Carlo Magno

Il Santuario di Nostra Signora di Montelungo, a Ruino, frazione di Colli Verdi, è un luogo di grande importanza storica e religiosa. La sua storia è intrisa di fede, devozione e di un evento miracoloso che ha segnato la vita dei fedeli. Le testimonianze storiche ci riportano all’epoca di Carlo Magno, nell’anno 774, quando il re longobardo dona la chiesa di Montelungo con le sue adiacenze al monastero di San Colombano, a Bobbio. Secondo la tradizione popolare, invece, la chiesa è ancora più antica e legata ad un evento miracoloso. 

Il miracolo della ragazza di Lagagnolo 

La storia narra che a Lagagnolo, frazione di Ruino, viveva una giovane ragazza che era sordomuta fin dalla nascita. La sua condizione le impediva di comunicare con il mondo esterno e di vivere una vita normale. Un giorno, mentre si trovava a pascolare le pecore nel luogo in cui poi è sorto il Santuario, le apparve una Signora che, sorridendo, la accarezzava dolcemente. Improvvisamente, le sue orecchie si aprirono, riacquistò l’udito e la parola. Per la prima volta riuscì a sentire i suoni del mondo circostante. La notizia di questo miracolo si diffuse rapidamente. Sul luogo del prodigio venne costruito un santuario dove molti fedeli iniziarono a recarsi per cercare grazia e miracoli. Questo evento miracoloso contribuì a consolidare la devozione mariana nella valle e la giovane guarita divenne un simbolo di speranza per coloro che si rivolgevano a Nostra Signora di Montelungo in cerca di aiuto spirituale e fisico. 

Il declino e la ricostruzione 

Nel 1929, a causa di problemi strutturali dovuti anche alla sua posizione in una zona collinare instabile, il Santuario venne ritenuto pericolante. Di fronte a tale situazione, su suggerimento del vescovo di Bobbio, Matteo Pellegrino, fu presa la decisione di erigere una nuova chiesa sul colle vicino per garantire la sicurezza dei pellegrini e la continuità del culto mariano. 

La nuova chiesa, completata nel 1942, mantenne il nome originale del santuario e divenne il nuovo luogo di culto per i fedeli. Della antica chiesa rimane solamente un affresco del ‘500, la Madonna che allatta il Bambino, ora esposto sopra l’altare maggiore. 

La sua posizione strategica offre una vista mozzafiato sull’Oltrepò Pavese, rendendola ancora più suggestiva e affascinante.  

In ricordo del miracolo 

Nel luogo in cui si è compiuto il miracolo della fanciulla sordomuta di Lagagnolo e dove sorgeva l’antica chiesa, nel 1963, è stata eretta una cappelletta commemorativa. Un segno tangibile dell’evento straordinario avvenuto qui. La cappelletta è stata costruita per mantenere vivo il ricordo del miracolo e consentire ai fedeli di tornare sul luogo in cui si è manifestata la grazia divina. Un luogo dove pregare e meditare. 

Il borgo di Ruino 

Arroccato sulla collina e circondato da prati e boschi, Ruino ha molto da offrire al visitatore. Dalla chiesa parrocchiale di San Pietro, eretta nel 1612, che conserva ancora un’opera statuaria in legno dell’epoca, al castello dei conti Da Verme nella vicina località di Torre degli Alberi al cui ingresso c’è ancora una stele funeraria di epoca Giulio-Claudia, dedicata a Ottone Macedone e Pollia. Sembra che nel 1452 il castello fosse uno dei luoghi destinati all’allevamento dei cavalli dei conti Dal Verme. 

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