Un tempo comune autonomo, oggi incluso in quel di Ponte Nizza, San Ponzo Semola si trova sulla sinistra del torrente Staffora. Appartenuto ai vescovi di Pavia e successivamente alla famiglia Cesarini Sforza, il borgo conserva un piccolo tesoro: la chiesa di San Ponzo, dichiarata monumento nazionale. Sebbene ristrutturata nel Quattrocento, l’edificio conserva ancora elementi architettonici che rivelano le sue origini medievali. All’interno della chiesa si possono ammirare tracce di affreschi risalenti al XVI e al XVIII sec., che regalano uno sguardo suggestivo sulla ricca tradizione artistica dell’epoca. Ad impreziosire ancora di più la chiesa è il fonte battesimale, risalente al 1161.
Il borgo di San Ponzo
San Ponzo ha la capacità di trasportare indietro nel tempo chi lo visita, ovattando il turista in un’atmosfera medievale intrisa di fascino, ma anche di mistero. La sensazione, camminando tra le stradine acciottolate fiancheggiate dalle case in pietra, è di essere entrati in un quadro vivente. E di farne parte.
Un gioiello romanico
La chiesa di San Ponzo è un edificio di grande valore architettonico e storico. Costruita in stile romanico lombardo, si caratterizza per alcuni elementi che la rendono unica e affascinante.
La facciata è caratterizzata da un portale preceduto da un porticato risalente al periodo rinascimentale a pianta quadrata e con una volta a croce, sostenuta da quattro colonne poste sui piedistalli in arenaria.
La pavimentazione esterna è realizzata in ciottoli con una decorazione in cotto.
Il campanile
Il campanile della chiesa ha una forma quadrata e finestre a feritoia con archi a semicerchio. Sulla facciata del campanile si nota una lapide in marmo bianco con l’iscrizione: “Monumento nazionale architettura lombarda sec. XI”, a testimonianza del valore storico e artistico dell’edificio.

L’affascinante interno della chiesa di San Ponzo
Una volta all’interno della chiesa di San Ponzo si possono ammirare numerosi elementi che arricchiscono la bellezza e il valore storico dell’edificio con le sue tracce millenarie.
Nella prima campata a destra, subito dopo l’ingresso, si trova il fonte battesimale. In passato il battistero era una cappella esterna alla chiesa, accessibile attraverso una porta della quale si può ancora notare il contorno dall’esterno, alla destra del portale d’entrata. Nella quarta campata a destra, al centro del muro perimetrale, si trova una piccola nicchia sopraelevata.
Alla destra del presbiterio, uno spazio rettangolare ospita l’altare dedicato a San Ponzo con un’urna contenente i resti del Santo. Sopra l’altare, una nicchia contiene la statua di San Ponzo. Al piano sopraelevato della controfacciata si trova l’organo.

L’altare di San Ponzo
L’insieme degli elementi architettonici e decorativi della chiesa di San Ponzo contribuiscono a dare solennità all’edificio. Dettagli come il fonte battesimale, le nicchie, l’altare dedicato a San Ponzo, sono intrisi di storia.
Un tesoro nascosto poco distante
A circa tre chilometri dal borgo, in direzione del monte Vallassa, si trovano delle grotte naturalmente scavate dall’azione degli agenti atmosferici. Si dice nel III^ secolo fossero abitate da San Ponzo.
La figura del santo è avvolta da storie e leggende che si sono tramandate nei secoli. Si racconta che le grotte fossero il luogo in cui San Ponzo trascorreva la sua vita da eremita, dedicandosi alla preghiera e alla contemplazione. All’acqua che un tempo sgorgava da queste rocce si attribuivano virtù prodigiose.