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Gli antichi mulini della Valle Staffora 

I ricchi corsi d’acqua che nutrivano la valle Staffora hanno contribuito all’insediamento di tanti mulini che oggi costituiscono un’affascinante eredità storico e culturale della zona. Molti risalgono a secoli fa, rappresentando un importante patrimonio del territorio, memoria storica di una economia che oggi è andata persa ma che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della Valle. 

La storia 

Durante i secoli passati i mulini ad acqua erano essenziali per la comunità locale: la loro forza motrice veniva utilizzata per la produzione di farine, ma anche per la segatura del legno. Ogni mulino aveva una propria storia e proprie caratteristiche. Alcuni erano di dimensioni più ridotte e gestiti da singole famiglie, mentre altri erano più grandi e complessi servendo l’intera comunità. Con l’avvento dell’energia elettrica e delle macchine industriali nel corso del XIX e XX secolo, l’importanza dei mulini ad acqua diminuì gradualmente. Oggi rappresentano un simbolo di sostenibilità e stanno diventando attrazioni turistiche. 

Ciò che rimane 

Molti degli antichi mulini della Valle Staffora sono stati abbandonati e trasformati per altri usi, alcuni sono stati restaurati ed altri lo saranno in futuro con l’obiettivo di farne testimonianze storiche delle tradizioni della zona. 

Di mulino in mulino 

Chi subisce l’incontrastato fascino dei mulini non ha che da seguire un percorso nella valle: un’occasione per ammirare l’ingegnosità umana e, al tempo stesso, fare escursioni tra splendidi paesaggi. Consapevoli che alcuni sono ancora 

in buono stato di conservazione, pochi, addirittura funzionanti, altri un po’decadenti, ma non per questo privi d’attrazione. 

Brallo di Pregola 

Due i mulini da segnalare a Brallo di Pregola. Il primo, Mulino Prenzone, si trova in località Colleri da dove parte, non a caso, il “sentiero del mugnaio”. Immerso nel verde si possono ancora ammirare la grande ruota e i resti di una macina. A località Ponti, invece, dove si trova il “Museo dei ricordi”, si incontra un mulino del primo Novecento, ancora funzionante e in buono stato. 

Cecima 

Cecima può vantare uno dei mulini più antichi di tutta la Valle Staffora, ancora funzionante. Si trova a ridosso del torrente Staffora ed è privato. Del mulino se ne parla già nel 1295 quando il vescovo di Pavia, Guido di Langosco, all’epoca conte di Cecima, diede ordine di far costruire la struttura. 

Menconico  

Lungo il torrente Aronchio, a Menconico, si trova il Mulino Spalla che ha ancora mantenuto il suo aspetto originario. Al piano terreno oltre al mulino c’è una cantina con struttura a “botte”, usata in parte anche come porcilaia. Una scala interna e una esterna conducono al primo piano dove si trova la cucina, al piano superiore ci sono due camere da letto e il solaio dove venivano custodit, farina, frutta, formaggi e salami. Diventerà un museo.

Santa Margherita Staffora 

Mulino Pellegro è un po’ il simbolo di Santa Margherita Staffora. Risale all’Ottocento ed è ancora perfettamente funzionante. La ruota del mulino, originariamente in legno, dopo una ristrutturazione negli anni Trenta è stata sostituita con una in ferro di un vivace coloro rosso. In località Fego, c’è il Mulino dei Cognassi: una struttura in pietra a vista, con cascina e stalla. La sua caratteristica è la ruota, ancora oggi visibile, molto stretta ma alta quasi dieci metri. 

Zavattarello 

A Zavattarello, nella frazione Le Moline è ancora visibile l’ex convento degli Scolopi con il mulino e la chiesa.  

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