Il Tempio della Fraternità, situato a Cella, una frazione di Varzi, a un’altitudine di 700 m, è una chiesa dal profondo significato storico e simbolico. La storia di questo edificio sacro è strettamente legata agli eventi dell’ultima guerra mondiale, per poi superarli e rivelarsi un importante simbolo di pace e unità tra gli esseri umani.
La visione di un ex cappellano militare
Negli anni ‘50, un ex cappellano militare, reduce dalla guerra e nativo di Cella, ebbe un’idea straordinaria: costruire un tempio utilizzando le rovine del conflitto. La sua visione era quella di creare un simbolo tangibile di speranza e riconciliazione, un richiamo alla fratellanza universale che superasse le divisioni create dalla guerra.
L’incontro con monsignor Angelo Roncalli
Con grande determinazione, l’ex cappellano presentò il suo progetto a monsignor Angelo Roncalli, allora nunzio apostolico a Parigi, futuro Papa Giovanni XXIII. Quest’ultimo fu profondamente colpito dall’iniziativa e decise di sostenere il progetto inviando la prima pietra, proveniente dall’altare frantumato di una chiesa a Coutances, in Francia.
Le donazioni delle diverse città
Il 7 settembre 1952 una delegazione parigina portò la pietra a Cella, dove fu Benedetta da un arcivescovo è posta nel punto in cui ora sorge l’altare originale del tempio. Questo evento segnò l’inizio di un’affascinante serie di donazioni da parte di molte città: Berlino, Dresda, Varsavia, Londra, Montecassino, El-Alamein, Hiroshima e Nagasaki. Ognuna di queste località contribuì inviando una rovina del proprio monumento più significativo.
Simboli di speranza e riconciliazione
Un esempio notevole è quello di Milano, che offrì alcune guglie del Duomo, cadute durante i bombardamenti del 1943, e una parte del pavimento stesso che copre l’intero presbiterio della Chiesa.
Trasformare le armi in segni di vita
All’interno del Tempio della Fraternità numerosi oggetti e elementi architettonici portano con sé un forte significato simbolico. Ad esempio, l’otturatore di un cannone della corazzata Andrea Doria è stato trasformato in una vasca battesimale, simboleggiando il passaggio dalla distruzione alla vita. Le armi dismesse sono state deposte e offerte andando a comporre la figura del crocifisso di Gesù Cristo, che è visto attraverso i dolori dell’umanità stessa.
Il pulpito: un ideale di pace
Il pulpito, invece, è formato dai resti di due navi inglesi che parteciparono allo sbarco in Normandia, rappresentando un’ideale di pace che solca le onde turbolente del mondo contemporaneo. Le onde, purificandosi, lasciano tracce di sabbia, conchiglie e sassolini, che sono raccolti e allineati nelle teche della balaustra. Ogni elemento raccolto rappresenta un fiume famoso, evidenziando l’importanza dell’acqua come simbolo di purificazione e rinascita.
La Madonna cinese e il messaggio di amore
Nella parte destra del Tempio della Fraternità si possono ammirare diversi simboli che richiamano l’amore e la pace. Tra di essi spicca la presenza di una statua della Madonna cinese, che rappresenta l’inclusione e l’accoglienza di diverse tradizioni spirituali all’interno del tempio. Un’esortazione all’unione tra le persone, indipendentemente dalle loro differenze.
Un invito a riflettere sulle tragedie della guerra
Il Tempio della Fraternità, con la sua straordinaria storia e la sua ricca simbologia, è un luogo di riflessione profonda e di contemplazione. Ancora oggi continua ad essere un luogo di culto e di incontro per persone provenienti da diverse parti del mondo, rappresentando un invito costante a considerare il valore prezioso della vita e a promuovere il dialogo e la cooperazione tra le diverse comunità.