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Partecipare alla festa medievale di Varzi

Partecipare in estate alla festa medievale di Varzi è sicuramente un’esperienza interessante e divertente per tutti coloro che amano le rievocazioni storiche. La festa si svolge ogni anno alla fine di luglio attirando sempre tantissimi turisti. 

Durante la festa la città viene trasformata in un villaggio medievale, con numerose bancarelle che vendono oggetti artigianali e prodotti gastronomici.  

Le contrade del centro storico si animano di spettacoli di giocoleria, sbandieratori, musici e teatranti. E, poi, sfide in gare di tiro con l’arco, combattimenti con spade di legno e tutto quanto può contribuire a ricreare l’atmosfera del tempo. 

A completare la manifestazione la cena medievale e i fuochi d’artificio che vanno ad illuminare il cielo per una serata indimenticabile in uno dei Borghi più belli d’Italia.  

Un’immersione completa nell’atmosfera medievale che Varzi ripropone ogni estate per promuovere la storia e la cultura della città e del territorio che la circonda. Ma anche per far conoscere tradizioni e usi del passato. 

Il castello, simbolo dei Malaspina 

Il castello di Varzi è stato costruito per volere dei Marchesi Malaspina con lo scopo di difendere il borgo dagli attacchi nemici e far pagare i dazi ai mercanti che qui sostavano al ritorno dall’antica Via del Sale, il percorso che nel medioevo collegava il Mar ligure alla Pianura Padana. I Malaspina aveva il controllo della Via imponendo un pedaggio alle carovane che passavano sul loro territorio. Se pure incerto il periodo di costruzione del castello, esiste un documento del 1168 che attesta la presenza di una dimora Malaspina. Il maniero nel corso dei secoli è stato ampliato e modificato. È formato da vari edifici e da una torre. Il primo di questi è suddiviso su due piani con un sottotetto munito di finestrelle, il secondo edificio (XV sec) è caratterizzato da un portale a sesto acuto, infine trasversale a quest’ultimo sorge il terzo edificio, quello più antico (XIII secolo). La torre quadrata, XII-XIII sec., è alta 29 m. 

Castello Malaspina

A buon intenditore 

Il salame di Varzi, oggi Dop, veniva prodotto sin dall’Alto Medioevo con le parti nobili del maiale. Gli allevamenti di suini fornivano una fonte importante di sostentamento, a base di carne e altri prodotti derivati e conservati. Il territorio di Varzi era particolarmente adatto per un allevamento dei maiali grazie alla disponibilità di pascoli e boschi. I maiali venivano nutriti con i prodotti del territorio come ghiande e castagne che contribuivano conferire un sapore un sapore e un aroma distintivi alla carne. 

Una tradizione che continua 

Di generazione in generazione, Varzi non ha mai smesso di produrre salami, con le stesse ricette e procedimenti di un tempo.  

La zona di produzione del Salame di Varzi Dop, che si caratterizza per l’eccellente microclima collinare, include solo 15 comuni della Comunità Montana dell’Oltrepò pavese di cui Varzi è il centro più importante (consorziovarzi.it). La materia prima proviene da suini pesanti nati, allevati e alimentati in modo tradizionale, utilizzando unicamente le parti nobili del suino. La carne viene tritata a grana grossa e mescolata con sale marino, pepe, vino rosso e aglio. L’impasto è insaccato in budelli naturali di maiale e legato a mano a trama fitta, con spago naturale. La stagionatura va da un minimo di 45 giorni per la pezzatura più piccola, la filzetta, a un minimo di 180 giorni per il cucito a budello doppio. 

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