Con l’arrivo dell’estate i mercati della Valle Staffora si riempiono di una frutta che rappresenta il simbolo della dolcezza e della freschezza: la pesca.
Questo frutto, amato da tutti, ha una storia millenaria e un sapore unico che rende l’estate ancora più gustosa.
Coltivate soprattutto nella zona di Bagnaria, le pesche sono riercate per il loro gusto dolce e succoso. Si distinguono per la loro polpa tenera e profumata, che si scioglie in bocca regalando un sapore unico. La loro coltivazione in valle Staffora risale a tempi antichi.
Sapore e versatilità
Simbolo di longevità, le pesche della Valle Staffora sono apprezzate per la loro particolare dolcezza. Possono essere gustate fresche, oppure utilizzate in numerose ricette dolci e salate. Ingrediente versatile, le pesche vengono utilizzate per preparare marmellate, dolci, gelati, e molto altro ancora. Al gusto, poi, si abbina il benessere: reidratanti, dissetanti, ricche di zuccheri semplici e potassio, sono un ottimo integratore di energia e benessere per ricaricarsi dopo lo sport o l’esposizione al sole.
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Un piacevole fine pasto
Una cena estiva in Valle Staffora spesso si conclude con una coppa di pesche al Moscato. Una combinazione che crea un’armonia perfetta tra dolcezze e profumi, un vero e proprio connubio di sapori che esalta le caratteristiche di entrambi i prodotti. Le pesche, mature ma ancora sode, vengono immerse nel vino Moscato, assorbendone gli aromi e arricchendo il loro gusto naturale con una nota delicata e avvolgente. Il risultato è un’esplosione di dolcezza e freschezza che soddisfa anche i palati più esigenti. La frutta può essere sbucciata o lasciata con la buccia, a seconda delle preferenze personali.
Un trionfo di dolcezza
Le pesche della valle Staffora vengono anche gustate in altre preparazioni. Una delle più comuni è rappresentata dalle pesche sciroppate. Ma le pesche vengono anche cotte al vino, arricchendole con una nota aromatica e alcolica. Possono essere servite da sole come dessert o accompagnate da una crema leggera o da gelato alla vaniglia per un tocco ancora più goloso. Per rendere ancora più speciale il piatto, si può guarnire con foglioline di menta fresca. Gli amanti dei dolci e dei sapori autentici apprezzano le pesche oltrepadane in torte, crostate, mousse e gelati.
La produzione di Moscato
La produzione di Moscato richiede una cura attenta e una selezione accurata delle uve. I viticoltori dedicano molta attenzione alla cura dei vigneti, adottando metodi di coltivazione sostenibile e rispettando le tradizioni tramandate nel corso delle generazioni. Le viti vengono coltivate utilizzando tecniche manuali, con una gestione attenta per ottenere uve di qualità superiore.
Storia e tradizione
Il Moscato è fra i vitigni più antichi esistenti. Ha origini orientali. Alcuni studi indicano la regione del Caucaso come luogo di nascita del vitigno, mentre altri suggeriscono l’Asia minore come possibile area di origine. È coltivato in diverse regioni vinicole del mondo, con varianti che si sono sviluppate nel tempo.
Nel corso dei secoli, il vitigno Moscato ha subito diverse migrazioni e adattamenti alle condizioni climatiche e al terreno di produzione. Le sue caratteristiche organolettiche lo rendono ideale per la produzione di vini frizzanti o spumanti. Questi ultimi si ottengono con la rifermentazione in autoclave.