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La patata di Cencerate, la De.Co del Brallo di Pregola

Sono amati da tutti e sono un classico della cucina italiana, ma in Alto Oltrepò Pavese si distinguono da tutti gli altri. Perché qui il prodotto base ha un nome ben preciso e definito: è la patata di Cencerate. In questa piccola frazione di Brallo di Pregola da oltre un secolo si producono questi squisiti tuberi: tondi, piccoli e soprattutto buoni. Una produzione che si è fatta eccellenza grazie alla particolarità del terreno ghiaioso che non fa ristagnare l’acqua piovana, trasmettendo l’umidità necessaria alla crescita. Ma a far la differenza è anche l’altitudine che garantisce la giusta escursione termica per la patata. Campi coltivati si trovano anche in altre frazioni di Brallo di Pregola, come Colleri, Casone e Feligara. Oggi ha preso il nome più comune di “patata del Brallo”, per indicare la zona di produzione, ed è la soddisfazione di ogni massaia. Perché oltre alla produzione di gnocchi, questo umile prodotto della terra oltrepadana si presta ad essere bollito, fritto e arrostito.

Le varietà e la De.Co

Un disciplinare De.Co regolamenta e tutela la coltivazione della patata al Brallo di Pregola. Le patate più coltivate sul territorio sono quelle tradizionali come Bintje, Kennebec, Desirèe, Monalisa, Kuroda, Vivaldi, Spunta, Primura e Cornetta “ovi de galo”. In base al disciplinare De.Co le Patate del Brallo messe in commercio, devono avere un larghezza minima superiore ai 25 mm e una massima di 120 mm. È consigliata la vendita su due standard di grossezza. Uno che raggruppa le patate piccole, ossia dai 25 millimetri fino ai 50 mm, e uno medio-grande, dai 50 mm fino ai 120 mm. Non devono riportare tagli, ferite, abrasioni, funghi o macchie e devono essere il più possibile prive di corpi estranei. A livello di vendita, le patate possono essere vendute o su sacchi da pezzatura minima di 2 kg e massima di 25 kg, oppure su cassette.

Imperdibili, gli gnocchi con i porcini

Se siete in Alto Oltrepò Pavese sarà difficile rinunciare ad un piatto tradizionale: gnocchi con patate di Cencerate e funghi porcini. Rinomato per la sua produzione di funghi, questo angolo di territorio pavese sposa due eccellenze della terra per proporre un piatto ricco e dal sapore deciso.

La sagra

A Brallo di Pregola è ormai diventata una storica tradizione la Sagra della Patata che si celebra ogni anno la seconda domenica di settembre. Tra bancarelle, prodotti tipici e specialità gastronomiche a base di patata.

La storia degli gnocchi di patate

La parola “gnocco” ha un’antica origine, probabilmente deriva dal longobardo “knohhil”, che indicava il nodo del legno. Hanno un’origine che si perde nella notte dei tempi, ma la storia degli gnocchi di patate nel nostro continente ha inizio quando vennero importate in Europa le prime patate provenienti dall’America. Altri tipi di gnocchi, a base di mollica di patate e verdure, fecero la loro comparsa nei banchetti rinascimentali lombardi. Con l’arrivo della patata gli gnocchi hanno preso una variante sicuramente più saporita!

Tra leggende e curiosità

Intorno alla patata nel corso dei secoli sono circolate diverse storie e leggende.

La patata velenosa: una delle leggende più diffuse riguardo alla patata è che in passato fosse considerata velenosa. Si dice che questa credenza derivi dal fatto che le foglie di patata sono simili a quelle di una pianta velenosa, la belladonna. Secondo una leggenda dell’epoca napoleonica, il generale prussiano Frederick il Grande avrebbe ordinato la coltivazione delle patate come risorsa alimentare per la popolazione. Si dice che inizialmente la gente fosse riluttante a mangiare le patate, ma Frederick avrebbe imposto la loro coltivazione obbligatoria e avrebbe sorvegliato i campi per evitare il furto delle piante. Grazie a questa decisione la popolazione riuscì a sopravvivere durante i periodi di carestia.

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