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Alla scoperta dei tesori nascosti, da Pietragavina ad Oramala 

Dall’abitato di Pietragavina, suggestiva frazione di Varzi, parte un itinerario che offre agli escursionisti l’opportunità di immergersi nella bellezza incontaminata di boschi e castagni, ma anche di visitare alcuni luoghi storici della zona. Il percorso non solo offre uno stretto contatto con la natura, ma anche l’occasione di scoprire roccaforti e castelli che narrano le storie dei nobili che un tempo dominavano queste terre. Con un dislivello di solo 38 metri e un tempo di percorrenza di due ore (sia per l’andata, che il ritorno), questa camminata è adatta a escursionisti di tutti i livelli di esperienza. 

Pietragavina, punto di partenza 

L’itinerario ha inizio ha un’altitudine di 755 m., nel borgo di Pietragavina. L’avvio è verso nord-ovest lungo la via principale del paese, che si snoda accanto al castello. Un antico maniero, citato in un diploma imperiale di Federico Barbarossa del 1164, che offre uno sguardo sul passato, con le mura e torri che si innalzano sulle colline circostanti. Realizzato in pietra, ha una struttura semicircolare e il suo imponente mastio si erge maestoso all’interno delle sue mura. Il mastio, originariamente concepito come punto di osservazione strategico, è caratterizzato da merlature guelfe e da piccole feritoie. 

Giunti ad un bivio si lascia la strada che conduce alla frazione di Rosara e si svolta a destra, iniziando una salita che presto conduce ad un’ampia strada sterrata. 

Alla scoperta dei boschi di castagno 

Una volta imboccata la strada sterrata, il percorso continua a sinistra entrando in un bosco caratterizzato dalla presenza di maestosi castagni. Alberi secolari che regalano un’atmosfera magica durante il percorso. Superato il campo sportivo, si giunge ad un secondo bivio, dove si mantiene la sinistra incrociando, dopo circa 1 chilometro, il sentiero “Il castello dell’aquila”, proveniente dal castello di Valverde. 

Proseguendo lungo il cammino, mentre l’itinerario si fa sempre più suggestivo, si incontra sulla sinistra il sentiero “La Ciap’ra”, proveniente dalla frazione di Rosara.  

Il castello di Oramala: un gioiello medievale 

L’itinerario continua attraverso i boschi fino a raggiungere il panoramico castello di Oramala, costruito nel X secolo dalla famiglia Malaspina. Situato in cima ad una collina, offre uno spettacolare panorama sulle valli circostanti. Si potranno ammirare le maestose mura, le torri e i resti degli antichi bastioni che raccontano storie di guerre e di battaglie, nonché delle famiglie nobili che hanno dominato queste terre secoli fa. 

Il ritorno verso Pietragavina seguirà lo stesso itinerari dell’andata. 

Il castello

Storie di nobili 

Il castello di Oramala era la dimora originaria della potente famiglia dei Malaspina. Anche se l’insediamento del castello risale al X secolo, la prima menzione scritta si rifà all’inizio dell’XI secolo quando Alberto, figlio di Oberto Obizzo, presta giuramento a Genova insieme ai suoi vassalli. Successivamente il castello passò alla famiglia d’Este, imparentata con i Malaspina. Nel 1157 Papa Adriano IV sottrasse il castello ai d’Este concedendolo in feudo al vescovo di Tortona. Nel 1164 l’imperatore Federico Barbarossa, in segno di riconoscenza per i servigi resi, restituì ad Obizzo Malaspina il castello e la rocca di Oramala. Tre anni dopo, nel 1167, Obizzo ebbe l’opportunità di ricambiare il favore. Durante un’epidemia che aveva colpito l’esercito imperiale a Roma il Barbarossa si diresse verso Pavia attraverso l’appennino, ma fu bloccato dalle truppe della Lega lombarda. Obizzo guidò l’imperatore attraverso i sentieri liguri e la valle Staffora, fino a giungere al castello di Oramala, che era il più difeso della zona. Grazie all’aiuto di Obizzo, il Barbarossa riuscì ad arrivare a Pavia da dove poter organizzare le sue forze per continuare la sua campagna militare. 

Questo periodo segnò l’apice di potere per i Malaspina e il castello di Oramala, divenne anche luogo di cultura. Trovatori provenzali si riunivano in questa dimora solitaria e protetta, dando vita a un ambiente poetico e raffinato che contrastava con l’austerità militare circostante. Fino al XIII secolo il castello di Oramala rimase il centro amministrativo della valle Staffora e delle valli vicine. Poi, a causa delle divisioni feudali, i Malaspina si trasferirono nei paesi di fondovalle, lasciando al castello di Oramala una funzione secondaria. 

Il maniero venne fortificato ulteriormente rimanendo di proprietà dei Malaspina fino alla fine del XVIII secolo, dopodiché fu abbandonato. Nel 1985, acquistato da un privato, venne restaurato. 

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